Matteoli allunga la vita all’Osservatorio

 

Torino-Lione, la linea morbida del ministro nell’incontro con i sindaci

 

di Massimiliano Borgia da Luna Nuova del 13/6/08 – pag. 3

 

Alla fine proprio il governo decisionista concede altri sei mesi alla concertazione. Il ministro dei trasporti Altero Matteoli è venuto mercoledì a Torino per partecipare ai lavori dell'Osservatorio e per dire ai sindaci della valle di Susa e della cintura che in pratica iI nuovo governo Berlusconi farà come il precedente governo del Cavaliere quando al suo posto c'era Pietro Lunardi: temporeggerà. E ancora una volta, come allora, il nuovo ministro ha mostrato più comodo nascondersi dietro l'opposizione della valle di Susa piuttosto che rispondere alle domande precise sugli impegni finanziari concreti che il governo italiano intende prendere per la Torino-Lione. E' ovvio che a questo punto torna il vecchio sospetto: che anche questo esecutivo scelga di nascondersi dietro la scusa dell'opposizione della valle di Susa per evitare di esporsi davvero, nel senso di im­pegnare davvero in modo inelutta­bile le ingenti risorse economiche che la Torino-Lione comporta, naturalmente sottraendole ad altri capitoli di spesa che hanno altrettanto peso politico.

 

Così il ministro dei trasporti di An (ora Pdl) alla nostra domanda su come intende spendere i 671 mi­lioni di euro stanziati dall'Unione europea per cofìnanziare tunnel geognostici e carotaggi che sa­rebbero già dovuti iniziare (così ha scritto il suo stesso ministero nel dossier di candidatura per quei finanziamenti), ha risposto anche lui che ci vuole prudenza. «Ogni decisione intendo prenderla con più possibili informazioni in mano - ha risposto il ministro –Se avessi­mo iniziato qualunque cantiere in valle di Susa senza aspettare la fine del lavoro dell'Osservatorio ci saremmo trovati alla situazione di partenza. Aspettiamo la fine della seconda fase dei lavori dell'Osser­vatorio e vedrete che prederemo le nostre decisioni».

 

 Più o meno lo stesso il tenore della risposta alla domanda sugli impegni che il suo ministero ave­va preso con Di Pietro a favore dello spostamento del traffico merci dall'autostrada alla ferrovia, impegni definiti a giugno 2007 solennemente con il governo che recepiva le indicazioni emerse proprio con il lavoro dell'Osserva­torio e contenute nel suo "secondo quaderno". I soldi promessi sono stati spiccioli timidamente inseriti nella Finanziaria: e questi spiccioli il governo se li riprenderà per fare fronte al taglio dell'Ici. «Se non saremo capaci di fare passare più merci su rotaia non avremo svolto bene il nostro compito - ha risposto il ministro - Su questo punto c'è un consenso unanime. Da quando sono parlamentare ho approvato cinque o sei volte ordini del giorno che impegnavano i go­verni a varare provvedimenti per l'aumento delle merci trasportate su rotaia. Proprio ieri ho chiesto all’amministratore delegato delle Ferrovie i dati e il perché del calo del trasporto merci su treno negli ultimi anni. Ci rivedremo nei prossimi giorni e vedremo cosa fare. Ci vedremo anche con il ministro Tremonti che dovrà dirci quanti soldi possiamo impegnare per favorire l'uso del treno merci non solo in valle di Susa». Ma adesso c'è in vista la tensione con i camionisti per il prezzo del gasolio ed è evidente che imporgli di farsi da parte per spedire le merci con il treno non se ne parla. Infatti su suggerimento della Bresso si è fatto riferimento alla scadenza temporale di marzo 2009, quando dovrebbero terminare i lavori di adeguamento del tunnel del Frejus: se ne riparla dopo quella data, tanto adesso più treni non ci possono passare.

 

In ogni caso l'Osservatorio con­tinuerà il suo lavoro. Ma non sarà lo stesso Osservatorio e Matteoli non ha nemmeno detto se a guidarlo continuerà ad essere Virano, di cui ha comunque elogiato le capacità constatando che nessun sindaco lo ha messo in discussione. Sarà un "Osservatorio II", o se si preferisce la "fase due dell'Osservatorio". Nelle intenzioni della Bresso i lavori della fase due dovranno servire ali ' Osservatorio per varare un vero progetto, quasi un progetto preliminare da consegnare poi agli affinamenti della Conferenza di servizi, però il ministro è stato più sul vago. «L'atteggiamento che hanno dimostrato i sindaci durante il nostro incontro mi fa pensare che si possa procedere se­renamente. Dopo la scadenza del 30 giugno non dovranno esserci vacanze ma andrà avviata subito la seconda fase per incamminarci verso la realizzazione dell'opera».

 

A manifestare apertamente la contrarietà all'Osservatorio sono state soltanto Loredana Bellone (S.Didero), che ha consegnato al ministro il documento degli 87 amministratori, Elisio Cro­ce (Villardora) ed Elena Nicoli (Condove). Anche questa volta, come tante altre in passato «non saranno sei mesi in più a farci perdere poi tutto questo tempo, visto che stiamo parlando di un 'opera che avrà bisogno di 15 anni per essere realizzata: vorrà dire che ci metteremo 15 anni e sei mesi». La proroga dovrebbe essere sancita da un Tavolo politico da convocare a luglio.

 

Adesso Virano dovrà stringe­re sul termine della prima fase dell'Osservatorio dimostrando di avere risolto con i 68 incontri e le 250 audizioni fin qui svolti, almeno i nodi principali della con­trapposizione con la valle di Susa. Per questo, dal 26 al 29 giugno Virano riunirà tutti all'ex sanatorio "Agnelli" di Prà Catinat, centro di educazione ambientale collegato al Parco Orsiera. Lì, immersi nei pini silvestri a 1500 metri di quota, i tecnici dovranno trovare una non ben definita sintesi tra i progetti che saranno presentati da bassa valle e cintura e da Ltf-Rfi il pros­simo 18 giugno e includere i primi risultati della Cabina di pilotaggio coordinata dalla Provincia (che sarà incontrata il 25 giugno).

 

In pratica si profila un docu­mento finale sul famoso "quarto punto" dell'Osservatorio che sarà una ricognizione sulle esigenze di sviluppo del territorio che ospiterà l'opera. Questa sarà rappresentata attraverso le diverse opzioni di tracciato e di progetto presentate da tutti. In pratica sarà demandata alla seconda fase la scelta o il compromesso tra l'interramento e affiancamento della linea storica fino ad Alpignano-Rivoli che sarà proposto dai tecnici della bassa valle con alcune novità (che sarà presentato lunedì alla Conferenza dei sindaci) e il tracciato Ltf-Rfi che sarà in sostanza quello già ipotizzato nel dossier presentato all'Unione europea. In sei mesi, quindi entro la fine dell'anno, dovrà essere proposta al governo una sintesi tra queste due ipotesi che dovrebbe anche contenere una scala di priorità degli interventi.

 

Per Ferrentino e i sindaci la pro­roga con nuovi compiti di sei mesi offre un po' di ossigeno in attesa ancora una volta che succeda qual­cosa e che si stabilizzi un quadro politico valsusino e nazionale che mostra ancora troppe incertezze, soprattutto per il centrosinistra.

«L'atteggiamento del ministro è andato ben al di là delle nostre aspettative- commenta Ferrentino - Noi eravamo andati all’incontro con Matteoli per chiedere una posizione chiara per il prosegui­mento del confronto per un tempo di qualche settimana. Il ministro è andato oltre: ha concesso altri sei mesi di lavoro. Se questo è il primo rappresentante che incontriamo di un governo che fino a ieri sem­brava dovesse soltanto mandare i carabinieri, l'esito ci pare assolu­tamente incoraggiante. Se penso che il ministro del governo Prodi, Di Pietro, lavorava costantemente per boicottare /'Osservatorio... ».